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Emergenza-Urgenza

Emergenza intraospedaliera, una valutazione post formazione

di Giacomo Sebastiano Canova

Intraospedaliera

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Non è detto che l’ospedale sia un luogo sicuro. Anzi, le evidenze scientifiche dimostrano come il tasso di sopravvivenza nell’emergenza intraospedaliera oscilli tra il 14 e il 18%. Lo dimostra anche uno studio presentato al congresso Aniarti da Francesca Angelelli del policlinico Gemelli di Roma. Studio che ha indagato un’area molto delicata dell’attività quotidiana del personale infermieristico, ovvero quella dell’arresto cardiaco intraospedaliero.

Uno studio sull’arresto cardiaco intraospedaliero

emergenza

Emergenza intraospedaliera, non è detto che l'ospedale sia un luogo sicuro

La gestione dell’arresto cardiaco intraospedaliero è molto complessa e vede coinvolti diversi attori per assistere il paziente nel più breve tempo possibile con la massima competenza disponibile. Il modello di risposta a questa emergenza si basa sulla catena di sopravvivenza intraospedaliera, dalla quale è nato il modello RRS, Rapid Response System, il quale è uno dei pochi che si è dimostrato incisivo sulla diminuzione della mortalità dei pazienti colpiti da questa grave sindrome. Questo modello si basa sulla presenza di due braccia: quella afferente è rappresentata dal personale del reparto che attiva l’urgenza attraverso un telefono dedicato, mentre quella efferente è formata da un team di rianimazione, composto da personale sanitario operante in area critica, che si reca con l’apposita strumentazione nel luogo in cui è avvenuto l’arresto cardiaco.

La letteratura ha dimostrato come per rafforzare il braccio afferente siano necessari interventi educativi in orario di servizio, che possano far acquisire e mantenere le skills con la finalità di erogare una risposta ottimale all’emergenza che si affronta.

Emergenza intraospedaliera, lo studio

È stata condotta una formazione lungo quattro anni (2013 -2016) che ha coinvolto 735 dipendenti, 567 dei quali infermieri, che sono stati formati, con la collaborazione del centro formazione, in 76 edizioni curate da infermieri e medici istruttori Irc.

L’obiettivo dello studio era quello di valutare l’efficacia dell’intervento formativo. Per far ciò è stato condotto uno studio osservazionale, che prevedeva l’utilizzo del modello di Kirkpatrick, soffermandosi in particolare sull’analisi del gradimento e della variazione del comportamento del singolo professionista.

Per quanto inerente la valutazione del gradimento, al termine di ogni evento formativo ad ogni infermiere è stato sottoposto un questionario anonimo; la qualità media complessiva della formazione è risultata essere del 93,54 ± 4,74%.

Per analizzare la variazione del comportamento del singolo professionista, il gruppo di ricerca ha scelto di utilizzare un questionario anonimo basato su uno preesistente in letteratura e pubblicato nel 2012 in uno studio svedese. La raccolta dati uesioqueklnfddnoè stata effettuata nel periodo di luglio-settembre 2017, raccogliendo 431 questionari (76% del totale).

Il confronto dei risultati tra le varie aree di appartenenza ha dimostrato come esista una differenza statisticamente significativa tra Rcp e reparto di lavoro: mentre nell’area critica l’85,7% degli infermieri si sente sicuro nell’affrontare un arresto cardiaco, questa percentuale scende al 54% nel caso degli infermieri afferenti all’area ambulatoriale. Al momento, non sono stati condotti analisi dei dati circa gli outcome del paziente.

I risultati di questo studio mostrano dunque che la formazione in servizio è efficace ai diversi livelli del modello di Kirkpatrick, sostenendo allo stesso tempo la necessità di effettuare programmi di formazione più frequenti specialmente nelle aree non critiche. In quest’ottica, il policlinico Gemelli ha implementato un corso di formazione a distanza raggiungibile in qualsiasi momento da qualsiasi computer aziendale e comprendente le istruzioni fornite dalle più recenti linee guida Irc. È stato inoltre prodotto un video dimostrativo di un’urgenza ambientato all’interno di un reparto de policlinico, così come una demo circa l’utilizzo del defibrillatore e al carrello delle urgenze presente nei vari reparti.

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