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Anafilassi in pediatria: Segni, sintomi e trattamento terapeutico

di Redazione

Intraospedaliera

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L’anafilassi è una grave reazione di ipersensibilità generalizzata o sistemica, pericolosa per la vita del bambino. È caratterizzata dalla rapida insorgenza di gravi problemi alle alte vie aeree e/o alla respirazione e/o alla circolazione, in genere associati ad alterazioni della pelle e delle mucose. La prognosi dell’anafilassi è globalmente buona con un’incidenza di casi fatali dell’1%. Il rischio di mortalità aumenta nei soggetti con un’asma preesistente.

Conoscere, riconoscere e trattare l’anafilassi in età pediatrica

bambina con sfogo allergico

Il meccanismo con cui si verifica lo shock in una reazione anafilattica ed il motivo della rapidità dell’insorgenza dei sintomi risiede nel fatto che i mediatori chimici che si liberano determinano una aumentata permeabilità vasale con passaggio del 50% dei liquidi nello spazio extracellulare in pochi minuti.

In questi casi è necessario procedere con una buona raccolta dati, valutando il rapporto fra causa scatenante ed inizio dei sintomi.

I fattori scatenanti più frequenti sono attribuibili a:

  • alimenti (nella fattispecie cibi scatolati)
  • farmaci
  • punture d’imenotteri
  • lattice
  • agenti diagnostici
  • trasfusioni
  • vaccini

Sintomatologia

I sintomi possono comparire immediatamente o poche ore dopo il contatto con l’agente causale. Le manifestazioni cliniche gravi compaiono generalmente entro 30 minuti, un’ora (reazioni meno gravi sono state descritte anche fino a 4 ore). Più l’esordio è precoce più la reazione è grave.

Esistono risposte bifasiche con scomparsa o attenuazione dei primi sintomi ed una ripresa a distanza di 1-3 ore (ma anche oltre) dalla comparsa dei primi segni clinici.

I piccoli pazienti, dopo la reazione anafilattica, vanno tenuti sotto osservazione in ambiente protetto per un periodo di almeno 12-24 ore.

I sintomi relativi all’anafilassi sono estremamente variabili ed interessano:

  • vie aeree: le vie aeree sono a rischio ostruzione o sono già ostruite. Il bambino manifesta stridore inspiratorio, una voce rauca ed edema della lingua. Ci possono essere segni di insufficienza respiratoria a causa dell’edema laringeo e dei tessuti molli. Può comparire dispnea ingravescente, sibili e alterazione da ipossia;
  • circolazione: la vasodilatazione provoca ipotensione, tachicardia e riduzione del livello di coscienza. Si instaura una ipovolemia relativa ed un aumento della permeabilità capillare con stravaso extravascolare di fluidi;
  • cute: possono manifestarsi iperemia improvvisa, pallore, sudorazione, orticaria generalizzata, angioedema.

Anafilassi in età pediatrica: Trattamento terapeutico

  • Usare l’approccio ABCDE e trattare i problemi a rischio di vita appena questi risultano evidenti
  • Posizionare il bambino nella maniera più confortevole (alcuni bambini con difficoltà respiratoria possono preferire di rimanere seduti)
  • Se è possibile, rimuovere l’allergene verosimilmente più probabile (es. antibiotici, trasfusione di emoderivati)
  • Iniziare appena possibile un monitoraggio respiratorio e circolatorio. Se il bambino è in arresto cardiaco iniziare immediatamente la RC
  • Aprire le vie aeree
  • Somministrare ossigeno al 100% con maschera reservoir, ventilare con pallone se necessario. Considerare l’intubazione precoce in particolare nei bambini con edema linguale, labiale e orofaringeo e con raucedine. È obbligatorio il tempestivo coinvolgimento di un operatore esperto nella gestione delle vie aeree difficili, perché l’intubazione può essere complicata per la presenza di edema e ostruzione delle vie aeree.
  • Somministrare la dose corretta di adrenalina per via intramuscolare in tutti i bambini con segni di shock, edema delle vie aeree o difficoltà respiratorie (il miglior punto per l’iniezione è la parte antero laterale del terzo medio della coscia). La somministrazione di adrenalina endovena è solo di competenza specialistica.

Dosaggio adrenalina in soluzione 1:1000 nell’anafilassi

<6 mesi 150 microg IM (0,15 ml)
>6 mesi-6 anni 150 microg IM (0,15 ml)
6-12 anni 300 microg IM (0,3 ml)
>12 anni 500 microg IM (0,5 ml)
  • Ripetere l’adrenalina ogni 5 minuti se non c’è alcun miglioramento clinico
  • Trattare l’ipovolemia con un bolo di liquidi EV 20 ml/Kg rivalutando subito il paziente e ripetendolo se necessario
  • Somministrare un antistaminico (clorfenamina) come seconda linea di trattamento:
  • 1-6 anni 2,5-5 mg IM o EV lento

6-12 anni 5-10 mg IM o EV lento

>12 anni 10-20 mg IM o EV lento

(Considerare anche la ranitidina 1mg/kg)

  • In caso di reazioni gravi o nei pazienti asmatici occorre somministrare idrocortisone:

1-6 anni 50 mg IM o EV lento

6-12 anni 100 mg IM o EV lento

>12 anni 100-500 mg IM o EV lento

Articolo a cura di Leonardo Vagli, infermiere Ospedale Meyer di Firenze

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