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Infermiere di processo, nuova linfa nell’assistenza

di MS

Intraospedaliera

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La velocità che caratterizza l’assistenza in Pronto soccorso è così alta che diventa difficile a volte saperla controllare; le centinaia di attività che devono essere svolte, quasi simultaneamente, attorno ad ogni utente che afferisce a tale servizio hanno senz’altro bisogno di un coordinamento attento, dinamico e capace di rimodellare continuamente le fasi assistenziali. A tal riguardo abbiamo scoperto un utile e senz’altro innovativo ruolo spendibile in simili complessità. Si tratta dell’infermiere di processo. Per conoscere meglio di cosa si tratta, lo abbiamo chiesto ad uno degli ideatori di tale modello, l’infermiere Sauro Canovi, che insieme al collega Gianni Vitale ha introdotto questa figura all’interno del Pronto soccorso Generale del Policlinico Sant’Orsola a Bologna.

Chi è l’Infermiere di Processo

Si tratta di una figura infermieristica che svolge un ruolo di confine tra il Triage, l’assistenza, l’informazione e il controllo del processo agendo nelle tre macro-fasi che caratterizzano il percorso del paziente in Pronto soccorso:

  1. Input: ingresso nel sistema di emergenza
  2. Throughput: la fase intermedia del processo diagnostico-terapeutico che comprende le fasi di attesa e di attivazione di interfacce
  3. Output: uscita dal sistema di emergenza.

Si tratta quindi di un professionista in grado di saper “fare” nel contesto di ogni area di lavoro in cui dovrà agire con competenza e professionalità, attraverso l’adozione di un modello concettuale in grado di considerare i tre elementi fondamentali per determinare la complessità assistenziale di cui la persona necessita in Pronto soccorso.

L’Infermiere di Processo trasforma quella che è una classificazione assoluta (derivante dall’attività di triage) in una classificazione relativa alla persona e ai suoi bisogni, a tal punto da superare la logica di Sorting (gestione per priorità) per arrivare ad applicare una logica di Streaming (individuazione e gestione di percorsi).

La finalità del ruolo è di presidiare il triage (dalla fase pre-triage alla fase post-triage) nei suoi processi operativi gestendo e governando i flussi nelle aree del PS al fine di preservare l’efficienza e la sicurezza della struttura adempiendo contemporaneamente alle seguenti funzioni:

  • Gestire i flussi assegnando i pazienti alle aree e alle postazioni (box) di trattamento in base alla situazione interna del PS (anche superando la rigidità dell’asse codice/orario di arrivo)
  • Garantire l’appropriatezza di destinazione del paziente secondo i criteri del codice di priorità assegnato stabilendo l’intensità di cura richiesta dal singolo caso seguendo il modello concettuale e di analisi.

Inoltre assicura la gestione in sicurezza dell’attesa promuovendo e garantendo la rivalutazione da parte dell’équipe di triage (al termine della rivalutazione il codice colore/numerico può essere modificato) e individuando aree di osservazione a vista e percorsi dedicati per i casi identificati come paziente “a rischio evolutivo o pazienti fragili”.

L’Infermiere di Processo si interfaccia poi con altri professionisti, quali il medico di area per la soluzione di problemi complessi e di non esclusiva pertinenza del triage, i bed manager, i medici specialisti per attivare percorsi fast-track e avviare percorsi agevolati per particolari categorie di pazienti (fragili, vittime di violenza o altro).

Infine fornisce un adeguato livello informativo ai parenti e caregiver sulle procedure di pronto soccorso; quest’ultima attività risulta fondamentale per ridurre il carico di ansia che grava sulle persone, siano essi pazienti o accompagnatori che afferiscono al Pronto soccorso.

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