Nurse24.it
Scopri i master di ecampus sanità

indagine diagnostica

Biopsia ossea, prelievo campione di tessuto osseo

di Giacomo Sebastiano Canova

Procedure

    Precedente Successivo

La biopsia ossea consiste nel prelievo e nell'analisi di un campione di tessuto osseo. Esistono due modalità diverse di prelievo: l'agobiopsia e la biopsia a cielo aperto. La biopsia ossea è un’indagine diagnostica effettuata per la definizione diagnostica di patologie a carico del tessuto osseo come l’osteomielite.

Cos’è la biopsia ossea, quando e come si esegue

La biopsia ossea è una procedura diagnostica che consiste nel prelievo e nell'analisi di un campione di tessuto osseo.

Il sito del prelievo dipende dalla patologia da indagare: se essa è generalizzata il prelievo può essere effettuato in qualsiasi osso del paziente (prediligendo le sedi più accessibili); viceversa, se la patologia è circoscritta ad un solo osso, la raccolta del campione deve avvenire esclusivamente in questa zona.

In riferimento all’accessibilità della sede, sono da preferirsi le ossa situate appena sotto la superficie cutanea e distanti da organi o grossi vasi sanguigni; una delle sedi maggiormente utilizzate per eseguire questo esame è difatti la cresta iliaca.

In riferimento alle indicazioni alla biopsia ossea, questo esame può essere effettuato per la definizione diagnostica delle seguenti patologie a carico del tessuto osseo:

  • Malattia ossea generalizzata (es. morbo di Paget)
  • Masse ossee rilevate agli esami radiologici
  • Osteomielite
  • Dolore osseo duraturo.

Per quanto riguarda le controindicazioni, la biopsia ossea non è indicata nei soggetti immunodepressi, in quanto in questi vi è un elevato rischio di infezione durante il prelievo.

Ritorna al sommario del dossier Procedure

Scopri i master in convenzione
Articoli correlati

Commento (0)