Nurse24.it
scopri i vantaggi della convenzione

Procedura

Disinfezione e sanificazione dei DPI riutilizzabili

di Chiara Vannini

Procedure

    Precedente Successivo

Per la disinfezione dei DPI riutilizzabili, come visiere e occhiali, a seconda del materiale di cui sono composti possono essere indicati prodotti diversi. È quindi sempre importante leggere le raccomandazioni dell’azienda produttrice per non rischiare di danneggiare il materiale o non effettuare una corretta disinfezione.

Come disinfettare e sanificare i DPI riutilizzabili

I dispositivi di protezione individuale (DPI) risultano essenziali all’operatore per proteggersi dal contagio e a seconda della modalità di trasmissione di un’infezione, vengono raccomandati diversi DPI.

Nel caso delle malattie trasmesse attraverso droplets come il Covid-19, è importante che l’operatore protegga bocca, naso ed occhi e per questo motivo i dispositivi più indicati risultano essere la mascherina (che deve coprire necessariamente bocca e naso) e la visiera o gli occhiali protettivi.

Mentre le mascherine sono rigorosamente monouso, le visiere e gli occhiali possono essere pluriuso, ma risulta essenziale che tra un utilizzo e l’altro vengano decontaminati e disinfettati. Il D.M. 28/9/90 raccomanda infatti che tutti i dispositivi riutilizzabili venuti a contatto con materiale biologico, vengano sempre decontaminati.

Il CDC, Centers for Desease Control and Prevention, raccomanda in linea generale di indossare le visiere usa e getta. Se questo non è possibile, il CDC raccomanda l’utilizzo di visiere pluriuso o occhiali pluriuso, purché non siano deformati o danneggiati.

Per la disinfezione dei DPI, a seconda del materiale di cui sono composti, possono essere indicati prodotti diversi. È quindi sempre importante leggere le raccomandazioni dell’azienda produttrice per non rischiare di danneggiare il materiale o non effettuare una corretta disinfezione.

Procedura del CDC per la disinfezione delle visiere

Il CDC identifica alcuni passaggi per la pulizia e la disinfezione delle visiere e degli occhiali, validi a livello internazionale, ma le aziende ospedaliere italiane hanno di norma al loro interno procedure personalizzate, sulla base dei DPI a disposizione e dei prodotti per la disinfezione disponibili.

Il CDC identifica 5 passaggi:

  1. Indossare un paio di guanti puliti, pulire accuratamente l’interno e successivamente l’esterno con un panno pulito imbevuto di soluzione detergente
  2. Strofinare con cura l’esterno della visiera utilizzando un panno pulito imbevuto di un disinfettante specifico per la disinfezione dei DPI per almeno un minuto
  3. Pulire la parte esterna della visiera con un panno imbevuto di alcol per rimuovere i residui
  4. Asciugare il dispositivo all’aria o con un panno assorbente pulito
  5. Rimuovere i guanti ed eseguire l’igiene delle mani

Procedura utilizzata nelle strutture ospedaliere italiane

Oltre alla disinfezione con prodotto antisettico raccomandata dal CDC, molte strutture ospedaliere italiane hanno adottato un sistema di decontaminazione che prevede di immergere i DPI riutilizzabili in prodotti specifici.

Le procedure più diffuse prevedono due momenti fondamentali: la decontaminazione con un detergente enzimatico in un primo momento e in un secondo momento, la decontaminazione in un derivato del cloro.

La procedura dovrebbe seguire i seguenti passaggi

  • Se visibilmente sporco, il DPI deve essere prima pulito in maniera meccanica con acqua e sapone neutro
  • Dopo la pulizia, il dispositivo deve essere immerso in una vaschetta contenente un detergente enzimatico (es. Septozym® preparato e diluito come da raccomandazione della casa produttrice) per almeno 10–15 minuti
  • Sciacquare il dispositivo sotto acqua corrente
  • Immergere il DPI in una seconda vaschetta contenente acqua e un derivato del cloro (ad esempio Gioclor®) per almeno 15 minuti
  • Togliere il dispositivo e lasciarlo asciugare all’aria

Il CDC raccomanda di non utilizzare i dispositivi se sono visibilmente danneggiati o deformati. L’utilizzo di un dispositivo danneggiato comporta infatti una mancata protezione dell’operatore e un rischio aumentato di contagio.

Ritorna al sommario del dossier Procedure

NurseReporter
Scopri i master in convenzione

Commento (0)