Pancolonscopia
Infiltrazioni articolari ed extrarticolari
Appropriatezza e inappropriatezza inserimento catetere urinario
Lavaggi nasali: cosa sono e come farli
Cistectomia
Gestione CVP: 10 standard clinico-assistenziali
Gastrolusi
Prelievo ematico da puntura venosa: la corretta esecuzione
Medicazione della ferita chirurgica
Somministrazione di farmaci per via sottocutanea
La somministrazione della terapia per via intramuscolare
Gestione linee infusive: prevenire e trattare le complicanze
Gestione infermieristica della tracheostomia
Posizionamento Catetere Venoso Periferico (CVP)
Posizionamento di Catetere Vescicale
Trasfusioni: documento per tutela donatori-pazienti-operatori
Manovra di Lesser e vaccini, cosa dice la letteratura
Intubazione di emergenza nel paziente Covid-19
La tecnica asettica
Rimozione dei guanti e rischio di contaminazione delle mani
Disinfezione e sanificazione dei DPI riutilizzabili
Broncoscopia
Gestione dell’urinocoltura da catetere vescicale
Plasmaferesi
Sostituzione catetere venoso periferico, quando e perché
Autocateterismo intermittente - CIC
Broncoaspirazione con sistema a circuito chiuso
Pronazione del paziente critico in terapia intensiva
Toracotomia, l’apertura chirurgica del torace
Decontaminazione, detersione e disinfezione degli endoscopi
Raccolta campioni biologici per diagnosi di laboratorio
Nutrizione Parenterale Totale - NPT
Come si esegue il lavaggio vescicale
Procedura esecutiva del salasso terapeutico
Terapia orale e frantumazione delle compresse
Somministrazione della terapia orale al paziente disfagico
Perché si effettua il lavaggio vescicale
Salasso terapeutico
Pressione intraddominale: Monitoraggio in Terapia Intensiva
Rachicentesi o puntura lombare
Tecnica di Seldinger
Collare cervicale, la tecnica di posizionamento
Emocoltura, le modalità di prelievo dei campioni
Somministrazione terapia intranasale
Infortunio biologico da puntura accidentale, cosa fare
Sostituzione catetere vescicale, quando e perché
Biopsia ossea, prelievo campione di tessuto osseo
REBOA per trattamento emorragie interne non comprimibili
Manovra di Valsalva
Riabilitazione del pavimento pelvico nell'incontinenza urinaria
Somministrazione della terapia per via endovenosa
Inserimento del catetere di Swan-Ganz
Valutazione disfagia, i test per le prove di deglutizione
Impianto di pacemaker, come si svolge l'intervento
Rilevazione del polso arterioso
Prelievo venoso, ansia e dolore correlato
Paracentesi, l'evacuazione di liquido ascitico peritoneale
Bilancio idrico, peculiare competenza infermieristica
Posizionamento di un Catetere Venoso Centrale
Toracentesi: Evacuazione di liquido dalla cavità pleurica
La Contenzione: Cos'è e quali forme esistono
Tracheoaspirazione
ACR: Conoscere e riconoscere precocemente l’arresto cardiaco
Monitoraggio pressione arteriosa cruenta: Sistema invasivo
Prelievo ematico difficile: Le Linee Guida per affrontarlo
Pressione arteriosa: Cos'è, come si misura e quando
Pbls-d, supporto funzioni vitali pediatriche e defibrillazione
Colonscopia, preparazione e assistenza infermieristica
Sterilizzazione dispositivi medici, i metodi di esecuzione
Sterilizzazione: Cos’è, come, quando e perché si pratica
Intraossea, una valida alternativa all’accesso venoso
Le posizioni speciali del paziente in sala operatoria
Il posizionamento del paziente sul letto operatorio
Il percorso stroke e le responsabilità dell'infermiere
Le regole per il mantenimento dell'asepsi in sala operatoria
Tricotomia prima di un intervento chirurgico: Come e perché
Asepsi in sala operatoria: Le linee guida comportamentali
Pompa elastomerica, cos'è e come si prepara
Als, le manovre di supporto vitale avanzato nell’adulto
Blsd e manovre di rianimazione in arresto cardiaco dell'adulto
L'infermiere nella polmonite associata a ventilazione (Vap)
Eseguire la vestizione per l'ingresso in sala operatoria
Clistere o enteroclisma: come fare un clistere
Scheda dimissione infermieristica e continuità assistenziale
Cardioversione Elettrica e assistenza infermieristica
Endoscopia digestiva, ruolo e responsabilità infermieristiche
Batteriemie CVC correlate, prevenzione e trattamento
Mucosite del cavo orale nelle neoplasie, come gestirla?
Gestione del Catetere Venoso Centrale di Tesio in dialisi
Gestione del paziente ustionato, gli interventi infermieristici
Urinocoltura, la procedura standard per un campione valido
Gastrostomia Endoscopica Percutanea, gestione infermieristica
Drenaggio pleurico e gestione infermieristica
Emocoltura, la procedura standard
Gestione della Nutrizione Artificiale: sondino nasogastrico
Raccolta diuresi delle 24 ore, procedura infermieristica
La disinfezione della cute prima della venipuntura
Monitoraggio emodinamico di tipo invasivo
Gestione del catetere vescicale nel paziente pediatrico
Prelievo ematico capillare: la corretta esecuzione
Emotrasfusione, assistenza infermieristica al paziente
PICC line, centrale da periferia: la gestione infermieristica
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Le tecniche per il prelievo ematico sono profondamente cambiate negli ultimi decenni e gli Infermieri sono diventati sempre più esperti nel settore. In questo servizio vedremo qual è la giusta procedura da adottare per non creare disagio al nostro assistito.
Prelievo ematico
Il prelievo ematico consiste nell’acquisizione di un campione di sangue venoso al fine di indagare lo stato di salute del paziente. Le analisi di laboratorio sul sangue venoso, infatti, permettono di ottenere un quadro molto ampio su vari aspetti clinici.
L’infermiere responsabile dell’assistenza generale infermieristica, può effettuare indagini diagnostiche in autonomia, previa prescrizione medica, tra cui il prelievo ematico.
Procedura standard per eseguire un prelievo ematico da puntura venosa
L’infermiere, procede con l’accertamento infermieristico e valuta:
quali tipi di esami sono stati prescritti dal medico e le relative condizioni particolari associate alla scelta del momento per l’esecuzione del prelievo (ad es. al mattino, a digiuno, pre o post assunzione farmaci) e al trattamento del campione (ad es. provette eparinizzate, ghiaccio);
il sito adatto alla puntura venosa: eviterà vene già danneggiate, la presenza di shunt arterovenoso o zone in prossimità di infusioni per evitare l’alterazione del campione;
l’eventuale presenza di allergie del paziente (è possibile che sia allergico alle sostanze contenute nel disinfettante e/o nei guanti e/o laccio emostatico e/o cerotto adesivo);
le complicazioni che potrebbero verificarsi in base alla condizione clinica del singolo paziente (ad es. rischio di emorragia in pazienti con anamnesi di deficit della coagulazione o in regime terapeutico con anticoagulanti);
il livello di comprensione e collaborazione del paziente, l’eventuale presenza di belonefobia (paura degli aghi) .
Le linee guida sottolineano che la tecnica della venipuntura è una tecnica asettica ; tutto il materiale utilizzato deve essere sterile e monouso e l’operatore, prima dell’utilizzo, deve controllare che tutto il materiale sia sterile e integro.
Inoltre, le linee guida australiane raccomandano solo 2 tentativi per ciascun operatore, dopodiché è necessario chiedere l’aiuto di un altro operatore.
L’infermiere, nella fase di preparazione al prelievo ematico :
si assicura della presenza di tutto il materiale occorrente all’esecuzione della procedura: guanti monouso; tamponi imbevuti di disinfettante; laccio emostatico; sistema vacutainer, aghi doppi sterili; provette adatte al tipo di esami prescritti; etichette contenenti i dati del paziente; garze sterili; cerotto adesivo; contenitore per taglienti; telino
effettua l’igiene delle mani e garantisce la privacy del paziente;
verifica la prescrizione medica e l’identità del paziente;
spiega al paziente con parole adatte al suo livello di comprensione le fasi e l’utilità della manovra che si sta per eseguire affinché egli comprenda pienamente ciò che verrà effettuato e aumenti la sua collaborazione;
suggerisce all’assistito di rilassarsi e di posizionarsi supino o in semi-Fowler.
L’infermiere, durante il prelievo ematico:
alza o abbassa il letto/tavolo ad un’altezza comoda;
sceglie un sito appropriato per la puntura venosa;
posiziona il braccio del paziente in modo che formi una linea retta dalla spalla al polso (utilizzando un telino piegato, se serve);
friziona le mani con soluzione alcolica;
indossa i guanti monouso;
applica il laccio emostatico circa 8-10 cm sopra il sito di puntura scelto;
accerta la presenza di polso distale: se non è percepibile, allenta il laccio emostatico;
invita il paziente ad aprire e chiudere il pugno più volte;
localizza, attraverso la palpazione, la vena da pungere (compatta e che risulti elastica alla palpazione);
raccorda l’ago vacutainer al raccordo e inserisce la provetta per il campione di sangue senza procedere alla perforazione del tappo di gomma; è raccomandato un ago con chiusura di sicurezza, e con un calibro di 21 G per gli adulti e 25 G per i bambini
deterge l’area di puntura con un movimento centrifugo e lascia asciugare;
rimuove la protezione dell’ago e avvisa il paziente che sentirà un lieve fastidio legato alla puntura;
posiziona un dito della mano non dominante 3 cm sotto il sito di puntura e tende la pelle;
procede a pungere la cute tenendo la smussatura dell’ago verso l’alto;
fa avanzare la provetta contro l’ago fino alla perforazione del tappo e attende il riempimento della provetta (ripete il procedimento in base a quante provette sono previste);
completata la raccolta del campione, rimuove il laccio emostatico;
applica una garza sterile sul sito della puntura e, senza esercitare pressione, estrae l’ago dalla vena;
esercita una pressione sul sito della puntura e fissa la garza con un cerotto;
smaltisce il materiale utilizzato;
rimuove i guanti.
Gli esperti di gestione del rischio raccomandano di applicare le etichette sulle provette prima di eseguire il prelievo venoso, e di eseguire l’identificazione del giusto paziente prima di eseguire il prelievo, utilizzando i dati presenti sull’etichetta.
È necessario evitare:
vene trombizzate, vene con flebite o vicino a sedi in cui è presente flebite
l’arto con una fistola atero–venosa
un’area infetta, edematosa o con presenza di ematomi
Inoltre:
se la donna ha subito una mastectomia, è preferibile evitare l’arto dalla parte operata
evitare di prelevare sangue da un accesso venoso già presente. Se questo è necessario, occorre sospendere le infusioni per almeno 5 minuti
non lasciare il laccio emostatico oltre i 2 minuti
nei pazienti pediatrici, applicare una crema anestetica locale nella sede della venipuntura
L’infermiere, nella fase successiva all’esecuzione dell’indagine :
controlla che il paziente non manifesti segni e sintomi di brusco calo di pressione arteriosa o altri disagi e lo sistema in posizione confortevole;
monitora l’insorgenza di ematomi o dolore
controlla che le provette abbiano la giusta etichettatura, ruota delicatamente per 8-10 volte le provette che contengono additivi e le ripone tutte nei contenitori appropriati per il trasporto in laboratorio;
effettua igiene delle mani;
invia i campioni in laboratorio;
registra sulla documentazione infermieristica la procedura eseguita;
ripristina il materiale.
Bibliografia
R. Caruso, F. Pittella, Il Manuale dei concorsi per infermiere, EdiSES, Napoli, 2015
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Sara86
3 commenti
DPI
#2
In riferimento al D.Leg.81/08, tra gli obblighi del lavoratore c'è l'osservazione delle disposizioni e delle istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale. Tra le altre cose, è inserito il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.
In particolare, l'utilizzo dello schermo facciale è raccomandato nei casi in cui ci sia il rischio di schizzi di liquidi biologici.