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Emergenza-Urgenza

Sindrome da schiacciamento, le manovre di primo soccorso

di Giacomo Sebastiano Canova

Extraospedaliera

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La sindrome da schiacciamento è una grave condizione clinica causata da una forte pressione prolungata su uno o più arti. In particolare, l’aspetto più critico è rappresentato dal danno da riperfusione che avviene nel momento in cui le parti compresse vengono liberate dal peso.

Che cos’è la sindrome da schiacciamento?

A partire dal 7 settembre 1940 l’aviazione militare tedesca bombardò la città di Londra per 57 giorni consecutivi, di giorno e di notte, sperando di creare le condizioni per un’invasione via mare.

In quel periodo Eric Bywaters, un medico inglese, osservò come alcuni pazienti liberati dalle macerie dopo i bombardamenti sviluppassero sintomi molto gravi e spesso letali riconducibili all’insufficienza renale; questa condizione fu chiamata Sindrome da schiacciamento (in inglese crush syndrome) e in seguito prese il nome, più specifico, di rabdomiolisi post-traumatica.

La crush syndrome avviene in qualsiasi tessuto nel momento in cui viene ripristinata la circolazione sanguigna dopo un periodo di ischemia. In questa fase vengono difatti rilasciati nella circolazione sanguigna tutti i prodotti risultanti dalla rabdomiolisi, ossia della distruzione delle cellule muscolari danneggiate in modo diretto dalla compressione e dall'ischemia a valle dello schiacciamento.

Contemporaneamente, si ha un travaso di grandi volumi di liquidi (fino a otto litri per le gambe) in ognuno degli arti compressi, causando una drastica diminuzione della volemia del paziente.

Nel dettaglio, la miolisi diretta durante la compressione provoca la liberazione di potassio, enzimi proteolitici e mioglobina, mentre l'ischemia tissutale induce la formazione di acido lattico per blocco del ciclo di Krebs, aumento della produzione di glucosio e alterazione della permeabilità cellulare con conseguente edema cellulare e liberazione di istamina, serotonina e chinine, le quali portano ad un edema interstiziale.

Tutti questi fattori hanno come effetti ultimi un edema che, rimanendo bloccato all'interno delle fasce muscolari, aggrava a sua volta la compressione e l'ischemia e causa una severa ipovolemia.

I meccanismi che causano i danni renali non sono ancora del tutto chiari, ma sono probabilmente dovuti all'azione combinata dei metaboliti nefrotossici della mioglobina, alla precipitazione a livello renale dei pigmenti emoglobinici e alla deplezione del volume di sangue circolante con conseguente ischemia corticale e necrosi acuta dei tubuli renali.

Il quadro clinico varia a seconda che prevalgano le lesioni dirette oppure le lesioni ischemiche. La liberazione di sostanze tossiche dalle lesioni dirette porta ad un aggravamento rapido delle condizioni cliniche, mentre, se prevalgono le lesioni ischemiche, il quadro dipende dai tempi di compressione e dall'estensione dei territori interessati.

Sindrome da schiacciamento e procedure di assistenza

Da un punto di vista assistenziale, il documento cui far riferimento è quello pubblicato da Seber & Vanholder nel 2013 dal titolo “Management of crush victims in mass disasters: highlights from recently published recommendations” e pubblicato nel Clinical Journal of the American Society of Nephrology.

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