Extraospedaliera
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Il rapporto con i cittadini. Un punto sempre più fragile sul quale tutto il sistema sanitario deve investire, perché quando questo si incrina è la promozione stessa della salute a subire un danno. E le polemiche che ruotano ancora attorno alle ambulanze senza medici e con soli infermieri specializzati a bordo hanno portato Opi Pisa e il sindacato di categoria NurSind a prendere posizione con un comunicato congiunto: Rispetto per la nostra professione. Così si alimentano solo ansie
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Sindacato e Opi intervengono sul ‘caso’ delle ambulanze infermieristiche
Non accennano a fermarsi le polemiche sulle ambulanze infermieristiche, che da giorni animano il dibattito pubblico e le cronache locali del pisano.
Per questo motivo la segreteria provinciale del NurSind (il sindacato delle professioni infermieristiche) e l’Ordine delle professioni infermieristiche di Pisa hanno deciso di intervenire sulla questione.
Come presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche della provincia di Pisa - spiega Emiliano Carlotti - sento il dovere di chiarire ai cittadini alcune argomentazioni che sono state usate in maniera incauta e strumentale.
Partiamo da un assunto, ovvero che gli infermieri vogliono fare al meglio la loro parte nel sistema di emergenza-urgenza, nell’interesse dei cittadini e della comunità e nella consapevolezza dell’eccellente servizio erogato.
Si mettono a disposizione della comunità consci del proprio potenziale: l’ambulanza con infermiere a bordo non è il fine ma un mezzo che, nell’ottica di ottimizzazione e omogeneizzazione delle risorse e di integrazione e valorizzazione di tutte le professionalità, può rappresentare un valore aggiunto nel mantenimento e nell’implementazione del sistema 118. Gli infermieri si sentono parte di un sistema complesso, composto di numerosi portatori d’interesse: cittadini, comunità, professionisti, associazioni. Sono in questo sistema e in questo e con questo vogliono evolvere
.
Gli infermieri - prosegue Daniele Carbocci, segretario territoriale di NurSind Pisa - non ambiscono a impadronirsi di competenze di altre professioni e soprattutto non hanno nessuna velleità di sostituire i medici nel sistema di emergenza-urgenza territoriale. Il loro impegno è volto a migliorarsi costantemente, nella consapevolezza che ostinarsi a rimanere nella propria ‘comfort zone’ nel quadro di un sistema che cambia velocemente, significa regredire.
Il passaggio di competenze è un processo continuo che va avanti da sempre e che può continuare ad avvenire solo con l’accordo delle professioni, a condizione che queste ne traggano comune vantaggio e che ne derivi un superiore beneficio ai cittadini. Ed è bene sottolineare che gli infermieri non hanno attriti con i vari operatori del sistema di emergenza e urgenza, siano essi volontari, autisti o medici: il nostro atteggiamento è da sempre improntato alla massima collaborazione, fiducia e condivisione degli obiettivi
.
Chiedono rispetto il presidente di Opi e il segretario NurSind di Pisa: Quel rispetto - spiegano - che la professione si è guadagnata nel tempo. Fino a qualche mese fa eravamo angeli, eroi. Etichette che peraltro abbiamo sempre disapprovato. Fino a ieri siamo stati incensati dagli stessi che oggi non esitano a oltraggiarci gratuitamente. Non vogliamo entrare nel merito delle rivendicazioni, ma disapproviamo chi utilizza dichiarazioni che mettono in contrapposizione il medico e l’infermiere (contrapposizione che nei fatti non esiste), sfruttando in maniera strumentale e irresponsabile uno stereotipo con il solo fine di alimentare ansie nella comunità. Il tutto senza curarsi del danno che viene fatto ai cittadini ma anche all’immagine degli infermieri, ex ‘eroi’ ormai sacrificabili
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