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È stato pubblicato sulla rivista Resuscitation lo studio di validazione dello score BDR (Brain Death Risk), il quale si propone di identificare i pazienti a rischio di morte cerebrale dopo un arresto cardiaco extraospedaliero.
Punteggio BDR per prevedere morte cerebrale dopo arresto cardiaco extraospedaliero
La morte cerebrale si verifica nel 9-24% dei pazienti con arresto cardiaco extraospedaliero rianimati con successo. Tuttavia, questo tasso è probabilmente sottostimato in quanto la progressione verso la morte cerebrale e la sua dichiarazione formale potrebbero non verificarsi nei pazienti con sospensione della terapia di sostentamento vitale.
L’identificazione precoce dei pazienti ad alto rischio di morte cerebrale è importante per ottimizzare i percorsi di trattamento, allocare le risorse, coordinarsi con le organizzazioni per il reperimento di organi e comunicare con le famiglie. Il ritardo nella determinazione della morte secondo criteri neurologici è associato a tassi più elevati di morte cardiaca e tassi di autorizzazione alla donazione di organi più bassi.
Gli organi prelevati da pazienti con una morte cerebrale secondaria ad arresto cardiaco hanno una vitalità simile a quella dei donatori derivanti da morte cerebrale per altre cause. Nonostante l’elevato potenziale di donazione di organi, solo il 4,4% dei pazienti in terapia intensiva che muoiono dopo un arresto cardiaco extraospedaliero diventano donatori di organi.
Sebbene molti fattori influenzino la decisione di una famiglia di procedere alla donazione di organi, una comunicazione coerente, la riduzione al minimo del ritardo nella dichiarazione di morte cerebrale e un approccio precoce alla famiglia da parte dell’equipe di reperimento possono migliorare i tassi di autorizzazione.
La stratificazione precoce del rischio di morte cerebrale fornisce informazioni critiche per il processo decisionale condiviso, come la probabilità di progressione naturale verso la morte cerebrale e la sequenza temporale delle decisioni relative alla sospensione della terapia di sostentamento vitale nel caso in cui non si verifichi la progressione naturale. Inoltre, l’instabilità emodinamica che si verifica durante l’erniazione cerebrale può influenzare la perfusione e la vitalità degli organi. Riconoscere precocemente i soggetti a rischio di collasso emodinamico può facilitare l’uso di terapie focalizzate sulla vitalità degli organi.
Diversi studi hanno proposto modelli per prevedere la morte cerebrale dopo un arresto cardiaco extraospedaliero, ma nessuno ha fornito uno strumento adatto all’uso clinico. La maggior parte dei modelli esistenti di previsione di morte cerebrale si basano sull’elettroencefalografia (EEG) o sulla pupillometria quantitativa, due esami che non sono ampiamente disponibili.
L’unico strumento clinicamente disponibile valuta fortemente l’eziologia neurogena dell’arresto, evenienza però rara. Alla luce di ciò, alcuni ricercatori hanno mirato a sviluppare un nuovo sistema di punteggio che identifichi i pazienti con arresto cardiaco extraospedaliero ad alto rischio di progressione di morte cerebrale con dati clinici precoci e accessibili.
Grazie a ciò, è stato sviluppato e convalidato il punteggio Brain Death Risk (BDR) (0-7 punti) per prevedere il rischio di progressione verso la morte cerebrale dopo un arresto cardiaco extraospedaliero.
Predittori indipendenti di morte cerebrale
Alla luce di ciò i ricercatori hanno utilizzato i predittori indipendenti di morte cerebrale per costruire il punteggio BDR, il quale va da 0 a 7 punti.
Variabile | Punteggio |
Ritmo iniziale | |
Non defibrillabile | 1 |
Defibrillabile | 0 |
Eziologia | |
Intossicazione acuta | 1 |
Altro | 0 |
TAC cerebrale a 24 ore dall'arresto | |
Perdita della differenziazione grigio-bianca o cancellazione dei solchi | 1 |
Nessuna anormalità acuta | 0 |
Punteggio Full-Outline-of-UnReponsiveness (FOUR) | |
FOUR 0 | 2 |
FOUR 1-5 | 1 |
FOUR >5 | 0 |
Età | |
< 45 anni | 1 |
≥ 45 anni | 0 |
Punteggio totale |
7 |
Nelle coorti di sviluppo e validazione, la sensibilità era rispettivamente 0,903 e 0,882, mentre la specificità era 0,830 e 0,652. In entrambe le coorti, il valore soglia ottimale per prevedere la morte cerebrale era 4.
Il punteggio BDR rappresenta uno strumento semplice e accessibile per facilitare la rapida identificazione dei pazienti con arresto cardiaco extraospedaliero ad alto rischio di progressione verso la morte cerebrale e un punteggio BDR >4 ha un’eccellente discriminazione per predirla.
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