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presidio

Collare cervicale, caratteristiche e funzioni

di Giacomo Sebastiano Canova

Extraospedaliera

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Il collare cervicale è un presidio utilizzato come aiuto nell’immobilizzazione del rachide di un paziente politraumatizzato. Il suo utilizzo è consigliato da tutte le Linee Guida sin dal primo approccio ad un paziente vittima di trauma, in modo tale da assicurare (assieme ad altre manovre e presidi) un’adeguata immobilizzazione protettiva.

Quando si usa il collare cervicale

Il collare cervicale viene utilizzato per prevenire alcune particolari lesioni a carico del rachide cervicale:

  • Lesioni da flessione: determinano lo schiacciamento delle vertebre, la distruzione dei legamenti e un allargamento della colonna posteriore
  • Lesioni da estensione sul piano frontale e laterale: si può assistere ad un’interruzione e un allargamento dei legamenti e diversi gradi di schiacciamento degli elementi posteriori
  • Lesioni da rotazione: si verifica quando la faccetta controlaterale viene dislocata da un’eccessiva rotazione delle vertebre.

Tipologie di collare cervicale

Prima di approfondire le tecniche di utilizzo e le evidenze scientifiche sulle quali si basa il posizionamento del collare cervicale, è bene evidenziare quali siano le differenti tipologie e classificazioni presenti in commercio.

Classificazione in base al genere

  • Collare cervicale morbido: rende possibile i movimenti e viene utilizzato nel trattamento di patologie quali artrosi cervicali, cervicalgia e traumi distorsivi del rachide cervicale
  • Collare cervicale rigido: riduce notevolmente (ma non azzera) la possibilità di movimenti della colonna cervicale. Viene utilizzato nei pazienti vittime di politraumi sin dalla prima fase preospedaliera e può essere prescritto per il trattamento conservativo di traumi importanti a livello cervicale; in quest’ultimo caso, può essere prescritto un particolare collare che limita ancor più le possibilità di movimento, ovvero il collare con quattro appoggi.
Flesso-estensione Flessione laterale Rotazione assiale
Collare cervicale morbido 5-10% 5-10% 0%
Collare cervicale rigido 75% 75% 50%
Riduzione percentuale del movimento del tratto C1-C7


Classificazione in base alla metodologia costruttiva

  • Collare cervicale mono-valva: si compone di un unico pezzo, il quale possiede dunque una sola chiusura
  • Collare cervicale bi-valva: si compone di due pezzi distinti, i quali vengono uniti tra loro attraverso due chiusure a velcro.

Classificazione in base alla misura

  • Misura singola: il collare cervicale non può essere adattato in base alla misura del collo del paziente; in questo caso, dunque, sono presenti in commercio più collari dello stesso modello, ciascuno avente una misura che si distingue per colore
  • Regolabili: il collare cervicale può essere adattato in base alla misura del collo del paziente, regolandolo dunque in altezza.

Classificazione in base al paziente

  • Collare cervicale per adulto
  • Collare cervicale pediatrico: in questo caso va sottolineato il fatto che le proporzioni sono differenti rispetto a quello per adulti; ciò è dovuto alle diverse proporzioni tra occipite e resto del corpo che caratterizza il paziente pediatrico.

Quando posizionare il collare cervicale rigido nel politraumatizzato

Il principio da adottare nel soccorso preospedaliero in riferimento alla decisione se posizionare o meno il collare cervicale è quello che ogni politraumatizzato deve essere considerato come portatore di un trauma del rachide cervicale sino a quando non si dimostri il contrario.

Posizionamento collare cervicale in emergenza territoriale

Per questo motivo è necessario al più presto posizionare il collare cervicale in questa categoria di pazienti in quanto il traumatizzato, particolarmente se incosciente o in cui si evidenzino meccanismi traumatici al di sopra del piano clavicolare, deve essere considerato sempre come portatore di una lesione della colonna cervicale sino a quando questa non venga esclusa attraverso la diagnostica ospedaliera.

Una particolare categoria di pazienti nei quali si rende necessaria l’immobilizzazione del rachide cervicale sono quelli che hanno subito un trauma cranico e/o del massiccio facciale, nei quali è necessario presumere l’instabilità della colonna cervicale (ad esempio frattura e/o lesione legamentosa) pur in assenza di un trauma diretto.

Inoltre va sottolineato come l’assenza di qualsiasi sintomatologia non consente di escludere la presenza di lesioni instabili della colonna cervicale che possano evolvere dalla condizione di amieliche (in cui non c’è l’interessamento del midollo spinale) a quella di mieliche (con lesione del midollo spinale).

Il collare cervicale nel Trauma Center

Ispezione del collo tramite finestra valva anteriore

In merito al posizionamento del collare cervicale, è bene sottolineare come le considerazioni fatte sin ora siano valide anche per quanto riguarda l’ambiente ospedaliero, ove il paziente può giungere autonomamente in seguito ad un trauma.

Le metodologie di trattamento, dunque, sono le medesime e il paziente deve essere correttamente immobilizzato fino all’esecuzione degli esami radiologici (RX, TAC o RMN) volti all’esclusione delle principali patologie traumatiche a carico del rachide.

In questo ambito, però, devono essere prestate alcune accortezze rispetto al paziente immobilizzato. Innanzitutto occorre mantenere il paziente immobilizzato, utilizzando tavola spinale lunga, collare cervicale e/o altri presidi di immobilizzazione, fino a quando non sia stato possibile escludere una lesione spinale.

Durante questa fase, è un errore comune “immobilizzare” il capo col collare cervicale lasciando libero il tronco, permettendo in questo modo alla colonna cervicale di flettersi facendo fulcro sul corpo.

Durante la valutazione ospedaliera del paziente, al fine di permettere l’assessment della respirazione e delle vene del collo, è necessario esporre completamente il torace ed il collo. Questa operazione può richiedere la temporanea apertura della parte anteriore del collare cervicale applicato dopo il trauma.

In questo caso, l’immobilizzazione della colonna cervicale deve essere garantita controllando manualmente il capo fino a quando il collare non venga correttamente riposizionato.

In alcuni particolari pazienti, inoltre, l’immobilizzazione su tavola spinale rigida o il collare cervicale possono determinare il rapido sviluppo di ulcere da decubito a livello del sacro o in altre sedi.

Per questo motivo, è importante iniziare il più tempestivamente possibile le procedure per escludere una lesione spinale e per rimuovere precocemente i presidi di immobilizzazione. Il tutto, però, senza comunque compromettere il trattamento rianimatorio e l’identificazione delle lesioni immediatamente pericolose per la vita o potenzialmente letali.

Infine, nel Trauma Center il mantenimento di un’adeguata immobilizzazione può essere particolarmente difficoltoso nel paziente irrequieto, agitato o violento. Queste condizioni possono essere secondarie a dolore, confusione mentale conseguente ad ipossia o ipotensione, assunzione di alcool o droghe oppure disturbi della personalità.

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